Alla remissione di mio marito, corsi alla sezione Ail del Seragnoli, volevo informare, il personale dell’ufficio tanto caro a me, che saremmo andati a casa. Prima di entrare ecco che quasi travolgevo un signore, che mi sorrise e allora gli dissi: Perdonatemi!
Ma siete Voi il Prof TURA!?? davanti a me?
La posso abbracciare!!!??? sorridendo mi tese la mano e mi offri un abbraccio, quello di un Santo Medico, come se mi conoscesse da anni, pieno di umanità, di affetto, di gioia, ed io che, gli ripetevo più volte: Prof mio marito è guarito! qui ho trovato, un’altra famiglia e una Casa, Casa Ail che esiste grazie a lei, ci ha reso felici!!!
Maria DD
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Non l’avevo cercato. Ma Lui, Sante, è salito in reparto. È venuto nella stanza di mia figlia Francesca, si è poggiato al muro di fronte a lei ed al nostro fianco.
Non ha detto una sola parola ed ha pianto con noi.
Le sue lacrime per il nostro dolore.
È questo il nostro ricordo di questa meravigliosa persona: Le sue lacrime per il nostro dolore.
Grazie
Fam. Loiacono
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Non potrò mai dimenticare il Prof. Tura per competenza ed umanità. Nel lontano 1974 mi ha curata e guarita dal linfoma di Hodgkin. Ricordo lui e la sua equipe al lavoro nel minuscolo reparto del S. Orsola.
Un grande! Grazie professore.
Clara Tommasini
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Grande medico e grande persona. 35 anni fa mia madre si ammalò di mieloma multiplo e lui andando nell’ospedale dov’era ricoverata ci disse con grande umanità che purtroppo per quel tipo di tumore non c’era ancora una cura per poterla aiutare. Le sue parole e la sua umanità, che ora sono difficili da trovare in tanti medici, mi aiutarono tanto. 15 anni fa mia figlia ha avuto un linfoma e grazie alle cure è guarita, io e lei siamo diventate Volontarie AIL e tante volte incontrando il Prof. Tura ho potuto vedere che era sempre la persona di 35 anni fa. Grazie Prof.
Silvia
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Il Prof. Tura visitò mio figlio cinque anni fa.
Alla mia domanda se mi dovevo preoccupare la Sua risposta fu:
‘Non bisogna preoccuparsi ma occuparsi’
Grazie Prof. Tura
Paola Gini
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Io il Professore Tura non l’ho conosciuto personalmente ma grazie a tutto quello che ha costruito ho potuto vivermi e godermi il mio papà qualche mese in più.
Chiara
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Caro professor Tura, ora volerai in alto e troverai Sara, Annamaria, Giuliana, Mattia e tanti altri giovani e meno giovani che grazie alle cure hanno vissuto un po’ di più con noi con la speranza nel cuore di potercela fare, ma è andata diversamente… a te un grazie perché ciò che hai lasciato continui sempre con maggior e rinnovato impegno a beneficio di chi sempre spera! RIP
Marisa mamma di Sara Novi
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Ho avuto modo di conoscere il professor Tura circa 7 anni fa, quando, quasi per necessità, sono entrato in contatto con Voi di AIL in quanto mia mamma aveva la leucemia. Il professor Tura mi è subito piaciuto per la sua semplicità e per la sua grande passione nel cercare di debellare queste malattie. La mia mamma oggi non c’è più, l’ha portata via 3 anni fa la leucemia, ma proprio da allora io mi sento di dover qualcosa di intangibile al professor Tura ed a voi. So che dall’alto vi darà la giusta guida per andare avanti, per essere resilienti anche quando i momenti non saranno positivi, ma ci sarà in un qualche modo.
Andrea M.
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Gli devo la vita, è stato come un padre e mio padre è la persona che ho più amato al mondo.
Stefania P.
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...UN’ECCELLENZA!! ... non solo a livello professionale ma di un’umanità incredibile ...sapeva infondere tranquillità malgrado la malattia. 💜
Rossella P.
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Nella vita ho avuto la disavventura di ammalarmi di una grave patologia onco-ematologica dalla quale sono guarito, grazie ai frutti della ricerca e alla preziosa competenza dello staff medico del Seragnoli.
Questa disavventura mi ha però permesso di conoscere delle persone eccellenti che si prendono cura di tanti malati e fra queste due autentici “giganti” che hanno dato origine all’ematologia italiana e hanno speso la vita per guarire dalle malattie.
Parlo del Prof. Franco Mandelli e del Prof. Sante Tura.
Il Prof. Mandelli ci ha lasciato tre anni fa ed il Prof. Tura 11 ottobre scorso.
Inutile dire, e ripetere, che il vuoto lasciato da queste personalità sarà incolmabile.
Per quanto riguarda il “nostro” Prof. Tura sarà mio impegno, e credo di tutti coloro che lo hanno conosciuto, lavorare, impegnarmi, pensare secondo i princìpi che lo hanno ispirato per tutta la vita.
Sarà più difficile d’ora in poi recarmi al Seragnoli a svolgere il mio servizio di volontario AIL e sapere che “il Prof.” non sarà al suo posto come sempre ma mi viene da pensare:
“Tranquillo Prof, riposa in pace, qui tutti i tuoi amici, discepoli, collaboratori non devono fare altro che riferirsi a te nel loro impegno quotidiano”.
Giampiero, un volontario AIL
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Una mattina di tanti anni fa, nel suo studio privato, alla fine di una visita che confermava la diagnosi di Leucemia Linfoproliferativa Cronica, il prof. Tura mi chiese quanti anni avessero i miei figli e, saputo che avevano 9 e 4 anni mi disse con la sua voce convincente: “La soluzione alla sua malattia è il trapianto di midollo osseo. Ma potrà veder crescere i suoi figli per qualche anno prima di affrontare il trapianto. Nel frattempo, in questi anni, la ricerca avanzerà e quando sarà necessario avremo a disposizione farmaci e procedure migliori e più efficaci. Aspettiamo…”.
Con quelle parole mi ha trasmesso alcuni frammenti del suo pensiero che poi avrei conosciuto direttamente nei tanti anni di collaborazione in AIL: la fiducia incondizionata nella ricerca, l’umanità nel dialogo con il paziente, il pragmatismo e l’esperienza di chi ha vissuto tante situazioni e sa guardare nel futuro dando il consiglio giusto.
Ho aspettato, la ricerca è andata avanti, ho provato farmaci sperimentali e 11 anni dopo ho fatto il trapianto da cellule staminali di un donatore eterologo.
Nel frattempo ho visto i miei figli crescere e ho vissuto una buona qualità della vita.
In un incontro recente ho confidato al prof. Tura che dopo la guarigione la vita era diventata più bella, colorata e intensa, ogni istante aveva un profumo nuovo, mi sentivo in imbarazzo a dire che provavo quasi un senso di gratitudine verso una malattia che mi aveva consentito di mettere a fuoco il senso delle cose importanti e di alleggerirmi degli aspetti più superficiali della vita.
Il prof. Tura mi guardò emozionato, con i suoi occhi stretti, ironici ed espressivi e mi disse che pur avendo pagato un biglietto molto salato, capiva bene il mio stato d’animo e mi strinse il braccio in segno di affetto.
Oggi io sono qui per condividere qualche mio ricordo con il prof. Tura.
Avrei voluto che aspettasse qualche anno ancora per lasciarci ma sono sereno perché so che ha vissuto una vita lunga, piena di significato, ispirata dall’amore per le persone e per la scienza, generosa di soddisfazioni, certo che il suo sguardo continuerà a posarsi su di noi per ispirare la nostra azione.
Aurelio Luglio, paziente guarito, amico, consigliere AIL Bologna
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Nel 2000 in Calabria mi fu diagnostica una leucemia a cellule capellute. Ero molto preoccupato e intravedevo la fine della mia esistenza. Fui visitato dal prof. Tura a Bologna che mi trasmise speranza e tranquillità. Affidato alle cure del Dott. (oggi prof.) Zinzani, a distanza di 20 anni sto benissimo.
Grazie Prof Tura, il tuo ricordo sarà sempre con me.
Raffaele Bottino Rota Greca (CS)
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L’ho incontrato agli inizi della sua attività in Ematologia al S. Orsola ed era davvero un pioniere che ha saputo con infinito impegno ed amore trovare la strada per realizzare grandi visioni di un futuro possibile per i malati ematologici. Grazie alla grande equipe guidata dalla stupenda dott.ssa Elena Zamagni, oggi anche mio marito viene seguito e curato in modo adeguato per mieloma e può sperare nel domani…grazie al Professore Tura...con tutto il cuore, dalla mia famiglia tutta.
Maria Rizzo
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"Era il 1993, avevo 14 anni e mi ritrovavo a combattere contro la leucemia...durante una visita del Prof. Tura notò che sul comodino avevo dei libri di poesia di cui una poesia scritta da un amico...mi disse che facevo bene ad avere amici poeti piuttosto che dottori."
"Mio padre aspettava sempre fuori dall'ospedale e solo mia madre poteva entrare...nel momento in cui il Prof. Tura uscì disse a mio padre che ce l'avevamo fatta! Fu un momento di commozione e gioia indescrivibile."
Nella sfortuna della malattia mi sono sempre ritenuta fortunata ad aver incontrato un medico come lui e un reparto di Ematologia così strutturato...parlo per esperienza non ci sono altri reparti organizzati come l'Ematologia del S. Orsola e trovarsi catapultati in un momento drammatico della vita ma comunque sapere di essere nel posto giusto per risolverlo vuol dire tantissimo.
Donatella
Ho ancora vivo il ricordo dell'umanità e della vicinanza del Prof Tura nei momenti difficili della grave leucemia che ha stroncato mio figlio. Il sincero dolore che mi esprimeva era anche il segno della sconfitta del grande impegno profuso per combatterla, ma al tempo stesso la convinzione che la battaglia si poteva vincere.
Questo sua convinzione è stata la guida dell'impegno della sua vita, che non potremo mai dimenticare, e che ci rende vicini e sostenitori di AIL.
Luciano Sita e Paola
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Il 5 giugno 1997 l'emocromo eseguito aveva rilevato 113.400 globuli bianchi. Diagnosi: leucemia mieloide cronica. Quando la notizia si è sparsa fra i miei parenti di Roma, si è innescato un meccanismo di iper attivismo come se tutti fossero ematologi. Una mia cugina, che aveva lavorato all'Università con il Prof. Mandelli, mi prenotò un appuntamento molto velocemente e andai a farmi visitare. Mi parlò subito di trapianto di midollo e mi disse che se avessi voluto farlo a Roma avrei dovuto stare 6 mesi a sua disposizione. Ringraziai ma dissi che non mi sentivo in grado di impegnare i miei parenti per un periodo così lungo. Il Prof. Mandelli mi chiese dove risiedevo e poi concluse dicendomi: a Bologna c'è il Prof. Tura. Siamo della stessa scuola. Vada a trovarlo e gli dica pure che è già venuto da me.
Così feci. Già dal nostro primo incontro mi ha messo a mio agio, spiegandomi il percorso al quale avrei dovuto attenermi e mi confermò che avevo ottime possibilità di guarire.
Sono entrato nel reparto BCM il 10 dicembre 1998, il trapianto ha avuto luogo il 21 dicembre e sono uscito il 14 gennaio 1999.
Quasi ogni giorno il Prof. Tura passava in reparto e quasi sempre mi diceva: Pedrazzi, lei ha sempre le antenne dritte, si tranquillizzi, sta andando tutto bene.
Il resto è noto. Sono ancora qui a distanza di quasi 23 anni dal trapianto, dopo aver superato anche le altre prove che mi si sono presentate. Ma non posso dimenticare il Prof. Tura che ha avuto il merito di impegnarsi anche nell'AIL ma soprattutto di formare i giovani medici affinché ci fosse continuità nella gestione dell'Ematologia.
A Lui, che ha speso la Sua vita in favore dei pazienti, chiedo al Padre Eterno di riservargli un posto privilegiato accanto alle persone meritevoli.
Silvio Pedrazzi
San Benedetto Po, 25 ottobre 2021
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Il mio ricordo del professor Tura risale a molti anni fa ed è con gioia che ricordo lui e tutta la sua famiglia alla quale sono molto vicina avendo avuto il piacere di conoscerla.
È sempre stato una persona generosa, un medico premuroso, disponibile e ha sempre mostrato una grande professionalità e umanità.
Le mie parole non potranno mai ringraziarlo abbastanza per tutto quello che hanno fatto, Lui e la sua equipe, per mio marito Dott. Guido Zucchi.
Vittoria Borghetti Zucchi
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Quale famigliare di una persona seguita in un lungo percorso dal Prof. Tura e dai suoi collaboratori, posso testimoniare che ho visto in lui e in tutto il suo staff un esempio di impegno costante e continuo che ha consentito alla scienza di fare, in questo campo, dei passi da gigante per raggiungere alte vette.
Grazie Prof. Tura, grazie
Miriam Minganti
Familiare di una paziente e Volontaria AIL Bologna
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Ricordo molto bene il Prof. Sante. Era un caro amico di papà e spesso ci incontravamo d'estate a Cortina anche con la Sua famiglia. Poi ricordo che quando il fratello di mio cognato si ammalò di leucemia fu Lui a curarlo in maniera impeccabile, infatti il fratello di mio cognato è ancora con noi. Il Prof Tura era una persona eccezionale quando ci incontravamo anche dopo la morte di mio papà ci fermavamo sempre a parlare. Ci mancherà molto. Io sono affezionata anche all"AIL e nel mio piccolo continuo nelle donazioni.
Lina Maria Biavati
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Ogni volta che andavo a fare i controlli lo andavo a trovare a Bologna AIL così gli chiesi se potevo fare una foto con lui mio marito mi guardò e disse ma non abbiamo la macchina fotografica e il prof rispose ma non avete il telefonino ora si fanno così le foto e poi disse un attimo che mi dò una sistemata e così facemmo la foto con il mio prof così lo chiamavo . Per me era come un secondo padre infatti glielo dissi e lui con un sorriso mi rispose che era il più bel complimento che avesse mai ricevuto. Il prof una persona semplice con un grande cuore e umanità, mi mancherà non poterlo più andare a trovarlo però lo porterò sempre dentro di me in un pezzo del mio cuore è poi ho un bellissimo ricordo di lui la nostra foto.
Milva Rosaia
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Ho molti e bei ricordi del Professore, persona gentile e medico valente; soprattutto, qualità non districabili. Quello cui dedico, con affetto, queste poche righe, è il primo; risale a quasi trent’anni fa.
La mamma, sempre in ottima salute, s’era ammalata a primavera. Il sintomo più acuto erano le improvvise e debilitanti fiammate febbrili. Per mesi s’erano succeduti i ricoveri in strutture pubbliche e private e molti dottori avevano indagato senza successo. A inizio autunno si contarono oltre 800 tipi di esami, molti naturalmente ripetuti più volte. Percorrevano piste sbagliate, finché uno di essi, probabilmente il più reputato, non ebbe l’intuizione di coinvolgere il Professore. Fu, come sempre, di poche parole e molto studio.
Verso fine novembre la mamma era a casa e ricevette una sua telefonata. Aveva trovato la causa – molto rara sia sul territorio, specie fra le donne, sia in relazione al suo stile di vita – e le chiedeva di ricoverarsi al più presto per iniziare una cura pesante e pericolosa, ma infine risolutiva. Si trattava di leishmaniosi. Di recente ho appreso che i metodi diagnostici e la terapia si sono assai perfezionati; non mi stupirebbe sapere che, in parte, il merito è anche del Professore e della sua Scuola.
Alessandro Golova Nevsky
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Non ho mai conosciuto di persona il Prof. Tura ma per me, che sono di Bologna, è sempre stato una "istituzione". Quando penso a lui mi viene in mente L'AIL che ha fondato, lo associo all'istituto Seràgnoli (padiglione esclusivo per la cura di Leucemie Linfomi e Mielomi) dove lavorano tante persone che fanno ricerca, curano e assistono pazienti con queste problematiche dolorose. Da 2 anni conosco bene la realtà di queste malattie (ho la leucemia) e vedo di persona quello che succede dentro al "Seragnoli", dai volontari di AIL ai Medici agli Infermieri e Ricercatori ecc. Tutto questo mi riconduce sempre a Lui e lo ringrazio per aver dedicato i suoi studi, la sua volontà e la sua vita per poter aiutare tante persone a guarire da queste malattie ritenute inguaribili. Grazie a Lui e tutti Loro abbiamo una speranza!
Silvia
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Era una persona distinta, gentile e con un grande cuore, umano.
Tiziana
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Il Prof Tura era un caro amico e stimato collega di mio padre. Quando nel 1993 fu diagnosticata una leucemia mieloide a mia madre di 63 anni egli ci fu di grande sostegno. Purtroppo la mamma morì in marzo del '94 ma in quei mesi di cura il reparto di ematologia di Bologna e il prof Tura non ci hanno mai abbandonato. Sapere che la mamma ha avuto tutte le migliori cure mediche possibili è stato importante per superare la disperazione della sua morte.
AIL Bologna e il Prof Tura sono sempre nel nostro cuore e il nostro sostegno alla ricerca continuerà.
Nicoletta Londei
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Non ho conosciuto personalmente il professore ma è sicuramente una persona degna di ammirazione. Presto tornerò a farmi sentire come prima più di prima. Un grande abbraccio a tutti voi. SIETE SEMPRE NEI MIEI PENSIERI.
Fernando
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Il grande prof. SANTE TURA ha accolto mia figlia CLAUDIA con tanta gentilezza tenerezza e professionalità . Le sue parole hanno dato forza e coraggio per affrontare il linfoma sconfitto con il trapianto allogenico nel 2018. E' stato per noi la voce della speranza che non bisogna mai perdere . Il prof. TURA sarà per sempre tra i nostri ricordi più belli . Commossi per la sua perdita lo ringraziamo per il bene e la sua immensa umanità .
Felicia Contento
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Caro Prof. Tura,
La ringrazio per tutto il coraggio e la forza che mi ha trasmesso durante la malattia e nel lungo percorso di cure. È sempre stato presente e disponibile ad accoglierci e ascoltarci.
Grazie infinite per la sua umanità, professionalità e gentilezza.
Ringrazio l'Istituto Seràgnoli da Lei fondato, per avermi guarita, ne sarò riconoscente a Vita.
La porterò per sempre nel mio cuore.
Un grande abbraccio fin lassù.
Claudia Contento
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Ho incontrato tante volte il prof.negli uffici dell'AIL mentre anch'io li frequentavo come volontaria, ma il ricordo che mi è venuto alla mente appena saputo della sua morte è stato il momento in cui il Papa, che ci ricevette in sala Paolo VI, salutò le personalità che si trovavano in prima fila e il Prof si inginocchiò con reverenza e umiltà a baciargli la mano.
Ricordo che mi venne il batticuore perché lui in quel momento rappresentava tutti noi Volontari e anche i malati che non ce l'avevano fatta ma per i quali lui aveva tanto lottato, tra i quali mio marito. Sonia
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Tra i ricordi più vividi che ho del Professore c'è sicuramente quello che mi riporta alle sue meravigliose visite in reparto - durante la mia degenza al Seràgnoli - quando, appoggiandosi al muro di fronte al mio letto per osservarmi … (e redarguirmi per le letture di studio…!!!), accompagnava le sue poche essenziali parole con quello sguardo severo e dolcissimo nello stesso tempo che significavano tutto per me: prospettive di guarigione e amore cosmico, dispensato a me come a tutti i pazienti senza alcuna differenza.
A Lui devo proprio tutto, non solo la mia vita, ma anche quella delle mie adorate figlie Greta e Gaia.
Monica Manzini
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Caro Prof!
lei rimane nel ricordo e nella realtà una guida ed un esempio. Prima per mio papà, da studente e poi da collega e paziente e poi per me, Giselle. Mi ha accompagnato nella fatica dell’assistenza e nella gioia di poter comunque contribuire con le donazioni al sostegno dell'Ail.
Giselle de Santis
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Un mio Caro Saluto al Prof, che con le sembianze di un bravo padre mi ha seguito, curato ed accudito, quando malata e impaurita ho bussato alla sua porta. Il mio pensiero ora vola in cielo per un abbraccio di Cuore,
Annalisa
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Da paziente posso solo dire grazie per tutto ciò che ha fatto e come lo ha fatto e ciò si riconosce nell’infinita stima dei suoi collaboratori e nell’enorme affetto dei suoi pazienti. Grazie davvero Professore!
Marina
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Ricorderemo sempre la sua grande professionalità, la sua umanità e grande dedizione al suo lavoro che era anche una missione.
Con affetto
Maria Angela Villani
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E’ stato un vero piacere incontrare e conoscere il Professor TURA, oramai tre anni fa, nonostante quel momento fosse, per me, fra i più tremendi che possa capitare ad un uomo, perdere la cara moglie, la compagna di una vita, la “mia dada Mariella”!
Condividere, ha di per sé un significato, ma quando lo fai con una persona che capisce quello che stai passando, vale molto di più ed è anche a seguito dei discorsi fatti in quel frangente con il Prof, una rara mente illuminata, che ho scelto, convintamente, di contribuire a sostenere la ricerca affinché un domani, che spero arrivi presto, si possa vincere la battaglia contro i tumori, particolarmente quelli onco-ematologici.
Piero Gandolfi