L’impiego di farmaci di nuova generazione ha notevolmente migliorato la prognosi di gran parte delle malattie ematologiche un tempo considerate incurabili, come le Leucemie Acute. Tuttavia, dopo una iniziale risposta alla terapia, una parte significativa di Pazienti va incontro alla ricaduta della malattia. Si ritiene, infatti, che una frazione di cellule tumorali residui nel Paziente, alimentando nuovamente l’insorgenza della malattia. Monitorare la quantità di malattia che residua e che viene definita come malattia minima residua dopo la terapia rimane cruciale per verificare la remissione, per valutare precocemente un’eventuale ricaduta e per elaborare un piano terapeutico mirato alla cura di un Paziente ematologico. A questo proposito, la possibilità di avere a disposizione strumentazioni all’avanguardia che consentano l’analisi e l’identificazione dei diversi cloni leucemici, con una sensibilità che arriva alla singola cellula, consentirebbe di effettuare una caratterizzazione più approfondita e complementare del clone leucemico ampliando il quadro diagnostico generale.
Nell’ambito della Ricerca scientifica, il processamento dei campioni biologici, la progettazione e l’elaborazione di esperimenti, la loro realizzazione e validazione così come le analisi dei risultati ottenuti, rientrano in un flusso di lavoro che richiede tempi molto lunghi. D’altra parte, invece, per rispondere alle esigenze specifiche della pratica clinica, la Ricerca è chiamata a dare risposte rapide e complete. Per questo, ad oggi, la continua preparazione e formazione del personale, la curiosità e il dinamismo tipici di un Ricercatore, non sono più sufficienti e devono essere supportati dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia che permettano non solo di accelerare i tempi della Ricerca ma anche di poter effettuare analisi sempre più accurate e altamente innovative. Inoltre, la mancanza di strumentazioni d’avanguardia ed esclusivamente destinate alla Ricerca sono fattori spesso limitanti per portare avanti una Ricerca traslazionale volta a trasferire i risultati ottenuti dalla Ricerca di base in applicazioni cliniche mirate al Paziente.
Attualmente la strumentazione in uso nel nostro Istituto per lo studio fenotipico delle popolazioni cellulari è rappresentata da un citofluorimetro a flusso convenzionale, il cui noleggio negli scorsi tre anni è stato reso possibile grazie alla vincita di un bando per la Ricerca Medica Traslazionale e Clinica (anno 2019, Fondazione Carisbo) e ad un co-finanziamento da parte di AIL Bologna.
Oggi, grazie al supporto da parte di AIL Bologna, lo strumento è stato acquistato permettendoci di continuare la Ricerca di base sulle leucemie che da anni portiamo avanti. Cosi, come in passato, AIL Bologna ha permesso ancora una volta di avviare progetti ambiziosi e virtuosi, posando ‘la prima pietra’ per Noi Ricercatori.
Da questo punto di partenza, verso la realizzazione di un polo ematologico d’eccellenza e di riferimento per la Ricerca scientifica mediante l’utilizzo e l’applicazione di strumentazione d’avanguardia, il nostro gruppo di Ricerca guidato dal Dott. Antonio Curti in collaborazione con la Dott.ssa Lucia Catani ha intrapreso anche un accordo in partnership con la Cytosens SRL (www.cytosens.com).
Questa è un’azienda italiana che nasce da 10 anni di esperienza nel campo della citometria a flusso, fornendo tecnologie di ultima generazione grazie ad una partnership con Sony Biotechnology di cui è riferimento in Italia. In merito al PNRR Missione 4, componente 2 “Dalla Ricerca all'Impresa” - Investimento 3.3 “Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e prmuovono l’assunzione dei Ricercatori dalle imprese” è stata attivata una borsa di dottorato in co-finanziamento su un progetto di Ricerca per lo studio e la caratterizzazione della cellula leucemica. Per far fronte a questa esigenza, Cytosens SRL si è impegnata a fornire una strumentazione analitica all’avanguardia al nostro Istituto.
Lo strumento in questione è un citometro spettrale unico sul mercato (Sony, ID7000), in grado di fornire informazioni complete su campioni biologici eterogeni, con elevata sensibilità nella rivelazione di popolazioni rare e poco espresse. Allo stato attuale, le tecnologie in nostro possesso non ci consentono questo tipo di analisi innovativa.
La disponibilità combinata di questo tipo di attrezzatura con la preparazione di nostri Ricercatori esperti in citofluorimetria permetterà di realizzare, per la prima volta, una mappatura ad ampio spettro sia fenotipica che metabolica di sottopopolazioni cellulari derivate da campioni di sangue di Pazienti ematologici.
L’obiettivo principale sarà quello di definire/identificare/caratterizzare le cellule leucemiche maligne con la combinazione di più marcatori verso la realizzazione di una mappa ematologica ad ampio spettro per la diagnosi e per il follow-up dei Pazienti ematologici.
Infatti, affiancare le analisi di diagnostica routinarie nelle malattie ematologiche con metodiche di nuova generazione di Ricerca ha il potenziale di migliorare/perfezionare queste analisi, di scoprire nuovi target terapeutici e di evidenziare nuove vulnerabilità dei Pazienti non investigate finora.
Inoltre, riuscire ad identificare diversi cloni leucemici combinando più marcatori mediante la citofluorimetria spettrale potrebbe permettere di mettere a punto un’analisi di malattia minima residua dopo terapia del tutto innovativa per il nostro Istituto. Creare una mappa ematologica (da qui il nome HEMAtological MAP del progetto in corso), volta alla diagnosi e alla valutazione post terapia dei Pazienti affetti da malattie ematologiche sarà ’obiettivo finale di questo progetto, avviato grazie ad AIL Bologna e continuato con Cytosens, che siamo sicuri costituirà per il nostro Istituto un valido passo verso una Ricerca ancora più competitiva e più effettiva sul piano nazionale e internazionale.