Alfred Nobel, imprenditore svedese nato nel 1833, divenne ricco grazie all’invenzione della dinamite e al commercio di armi. Spese la sua vita alla Ricerca di esplosivi sempre più potenti e sarebbe rimasto nella storia per l’invenzione di pericolose armi militari se non fosse per uno sbaglio...
Un giornale francese, a seguito della morte del fratello Ludwig, scambia le identità dei due fratelli Nobel e pubblica un necrologio dai toni molto duri dedicato all’imprenditore, intitolato “Il mercante della morte è morto”.
Alfred, che in quel momento si trova a Parigi, ha la rara occasione di leggere ante-mortem il suo necrologio e ne rimane profondamente turbato.
L’accaduto lo porta a interrogarsi su cosa resterà di sé dopo la sua dipartita.
Nel novembre 1895 la decisione e la svolta, Alfred si reca a Parigi per redigere il suo testamento, nel quale elenca i beni che avrebbe lasciato alla sua famiglia (non aveva figli) e incarica un suo fedele collaboratore di dare seguito alla sua ultima volontà: investire il resto del suo patrimonio e donare gli interessi sotto forma di premi a coloro che, durante l’anno precedente, più abbiano contribuito al benessere dell’umanità e alla persona che abbia svolto il lavoro migliore per il mantenimento e la promozione della pace.
L’imprenditore svedese scrive il suo testamento dopo un momento di riflessione ed un’analisi del suo passato che lo porta a proiettarsi nel futuro, lo scrive con l’ottica di rivalutare sé stesso e la sua immagine e possiamo dire, a distanza di oltre cent’anni, che è riuscito nel suo intento.
Per AIL Bologna, tutti coloro che credono nella Ricerca, nella costanza di proseguire gli studi, le prove, la perseveranza di alzarsi dopo gli inevitabili errori, meriterebbero un premio. A volte i premi più belli sono quelli che ci concediamo nel nostro intimo, e pensare di poter dedicare ad AIL un dono nel proprio testamento siamo certi possa avere un bellissimo sapore e possa far provare belle emozioni, come quelle che pensiamo possa aver provato Alfred quando ha scritto il suo, quando ha riscritto la sua esistenza.
Non occorrono patrimoni ingenti per pensare di fare un lascito solidale nel proprio testamento, ma occorre che il dono sia scritto in modo chiaro e preciso.