Ogni pomeriggio a Casa AIL si celebra il rito del tè, i Volontari si siedono a tavola con i Pazienti ed i familiari presenti nella struttura e, ogni volta, si crea una piccola magia. In un freddo pomeriggio di febbraio, al consueto tè, si sono uniti ospiti speciali, Azin e la sua famiglia che provengono dall’Iran e si recano nella nostra città un paio di volte all’anno per i controlli.
Azin ora sta bene, grazie alle terapie dell’Istituto Seràgnoli, alla grande professionalità di medici e specialisti che l’hanno curata in questi anni e, soprattutto, alla tenacia della sua famiglia, ad un amore che ha abbattuto i tanti ostacoli burocratici, economici, e che ha permesso di attraversare tante frontiere.
Che bello è stato l’incontro attorno ad un semplice tè, un momento che ha unito diversi confini e culture, questa volta non solo tra regioni italiane ma nel mondo!
Casa AIL, oltre che di speranza, è un luogo di condivisione, nel quale le distanze si azzerano e attorno ad una tavola ci si racconta, si testimoniano le strade tortuose e difficili della malattia. Casa AIL permette l’incontro tra persone speciali, i Volontari, i Pazienti, i medici e anche la scoperta di nuovi amici che curano l’anima e danno tanto coraggio per affrontare il futuro.
In questo pomeriggio di febbraio la tavola della nostra sala da pranzo è imbandita di biscotti aromatizzati alle spezie, che richiamano i profumi dell’Oriente e assaporando questi gusti e profumi diversi dal solito ci rendiamo conto di come è affascinante e arricchente scoprire le tradizioni più belle di un popolo lontano, condividere e conoscere, chiedere e affrontare anche quegli argomenti di attualità di cui siamo al corrente attraverso i canali di informazione ma che, questa volta, possiamo farci raccontare in prima persona da chi li vive, per capire meglio cosa prova e cosa vorrebbe cambiare.
Attraverso il racconto di questa famiglia ascoltiamo infatti anche le difficoltà atroci causate dalle libertà negate, libertà fondamentali per noi, a volte, scontate: la libertà di espressione, i diritti delle donne o quelli per accedere alla miglior cura per tutti i cittadini. Mentre ascoltiamo i loro racconti veniamo colpiti dall’amore che va OLTRE, oltre le mille e una difficoltà di non poter accedere ad una terapia utile nella propria città o nella propria nazione. I genitori di Azin ci mostrano il loro coraggio nel percorrere senza arrendersi infinite strade prima di arrivare a quella giusta, che ha permesso di trovare una cura efficace per Azin.
Ci ricordano ancora una volta e sempre l’importanza del sostegno alla Ricerca Scientifica e anche di non dare per scontato il grande privilegio che abbiamo nel vivere in uno stato con un Servizio Sanitario Nazionale funzionante anche se imperfetto.
È stato un pomeriggio di grande coinvolgimento e di emozioni che possiamo leggere nei volti dei Volontari e dei Pazienti che hanno partecipato e portano con sé il ricordo di una ragazza che sta finalmente bene. Un esempio che ci rafforza e ci dà speranza.
“Oggi rientriamo tutti da Casa AIL con il pieno di Coraggio e di Amore, sentimenti che hanno il profumo di un tè speziato, diverso, unico e speciale”.