L'Istituto “L. e A. Seràgnoli” è un importante centro all’avanguardia per la somministrazione di cure sperimentali.
Lo staff che segue i pazienti arruolati per le cure sperimentali, deve necessariamente essere multidisciplinare ed è formato da Specialisti Ematologi, Biologi e Biotecnologi. Da alcuni anni a queste figure professionali se ne è affiancata un’altra: l’Infermiere di Ricerca.
Molteplici, oltre a quelle previste dal profilo tradizionale, sono le attività e le responsabilità dell’Infermiere di Ricerca, che è, non solo, garante del paziente, ma si occupa anche del coordinamento della sua pratica clinica e della gestione dei dati raccolti.
Nello specifico, si occupa di:
- educare i pazienti e i loro familiari,
- monitorare segni e sintomi e segnalare eventuali eventi avversi al team di ricerca,
- registrare i dati raccolti (parametri vitali, somministrazione farmaci nei documenti previsti).
Come dicevamo, queste attività si svolgono in stretta relazione con un team costituito da diverse figure professionali: medici, data manager, biologi, farmacisti e monitor clinici.
L’infermiere è l’anello di congiunzione fra questi esperti e il paziente.
L’infermiere di Ricerca ha un ruolo longitudinale i cui effetti si notano non solo durante il periodo di cura, ma anche prima e dopo:
- nella fase iniziale di arruolamento, l’infermiere di ricerca agevola la comunicazione tra il paziente e il team di ricerca;
- durante il trattamento facilita l’aderenza alle cure, la compliance (con conseguente diminuzione dei “drop out”, ovvero “pazienti che escono dallo studio”) ed effettua un monitoraggio costante e una tempestiva gestione degli eventuali eventi avversi.
- infine durante il follow up e in fase di analisi permette di avere una qualità molto attendibile dei dati raccolti.
Per il 2022 AIL Bologna si è impegnata a finanziare 70 ore mensili per un infermiere di Ricerca dedicato all’attività sperimentale nei reparti di degenza.